14 e 15 settembre: una poesia per…. volare

E per continuare a riflettere sulle immagini che lo stormo delle rondinelle ci ha suggerito, ecco uno dei componimenti poetici più belli della letteratura italiana: “L’INFINITO” di GIACOMO LEOPARDI. Un lirica le cui parole non devono mai smettere di emozionarci perché una vita senza emozioni sarebbe povera e arida. Il poeta ci esorta a coltivare la fantasia e l’immaginazione per oltrepassare i confini e spaziare verso l’infinito… ognuno di noi ha un proprio infinito che deve impegnarsi a raggiungere superando ostacoli e difficoltà…il nostro infinito qui a scuola è fatto di amore, bontà e di condivisione…

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Dopo aver spiegato la poesia ai bambini -con l’aiuto di musiche ed immagini- abbiamo dato loro un compito, il mio infinito è….

Da questa poesia è scaturito il desiderio di scegliere come “BENTORNATI A SCUOLA” la frase (dello scrittore Alessandro D’Avenia) che, all’ingresso, ha accolto tutti il primo giorno di scuola:

Stupitevi… Stupiteli!

-lettera ai Genitori-

In questi primi giorni di scuola abbiamo regalato ai vostri figli una poesia, tra le più belle che siano mai state scritte: “L’infinito”, di Giacomo Leopardi.

L’abbiamo presentata e spiegata a tutti… dalla Prima alla Quinta, e a tutti abbiamo chiesto di immaginare cosa potrebbero “vedere” OLTRE un colle, così come Leopardi ha immaginato di vedere: “interminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete…”.

La scelta di iniziare così, con una poesia, quest’anno scolastico è per destare in loro uno STUPORE, una sete di “cose belle” e di meraviglia… per stupirli e per stupirci.

Le rondini che abbelliscono la nostra scuola, prendono spunto dalle parole di uno scrittore, Alessandro D’Avenia: “Il primo giorno di scuola attraversa il cuore di un ragazzo come uno stormo di promesse”.

E nella speranza che queste promesse di Verità, Bene, Bellezza ci accompagnino per tutto l’anno scolastico, anche lo stormo di rondini ci farà compagnia per i tutti i prossimi mesi (in autunno, inverno, primavera, estate) per augurare a tutti noi che SIAMO questa scuola (alunni, famiglie, docenti, suore) un VOLO appassionato nel cielo di quest’anno, un volo pieno di promesse… come le rondini in primavera.

Buon anno…… e BUON VOLO!

Le Insegnanti

La Coordinatrice – Monica Saccenti

sr. Margherita e sr. Lucia